Categoria: Covid-19

Pandemic Fatigue

Si chiama pandemic fatigue e per uscirne dobbiamo imparare a fare qualcosa con il buio.

Oggi l’emozione che ci appartiene è quella dell’angoscia: proiettare nel futuro il trauma del passato generando tristezza e malinconia nel singolo e rabbia nei gruppi. Si chiama “pandemic fatigue” che secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità è “la reazione ad uno stato di crisi prolungata della salute pubblica”.

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After the Virus, the Trauma

Ricordiamoci, non solo oggi, che la salute psicologica e l’accesso alle cure sono un diritto di tutti. Soprattutto a fronte dell’impatto che il Covid sta avendo sui nostri processi psichici.

La mia testimonianza per la rivista internazionale Politico.Eu

Generazione Spillover

«Oggi è l’ultimo giorno della nostra vita di prima, doc».
Potrebbe essere una citazione tratta da “Persone normali” di Sally Rooney, talentuosa scrittrice irlandese che ha saputo fotografare risorse e fragilità, paure e desideri degli adolescenti nati sulle macerie delle Torri Gemelli, ma è l’ultima frase pronunciata da una giovane paziente, Vera di 19 anni, la sera di venerdì 21 febbraio scorso a conclusione di un colloquio, prima di chiudere la porta del mio studio e con essa anche la nostra vita di prima.

Dell’impatto che il Covid-19 sta avendo su adolescenti e giovani adulti puoi leggerne l’articolo completo per MIND-Rivista di psicologia e neuroscienze.

Il dolore dietro al camice

«Le persone non muoiono, le persone scompaiono». Dal 21 febbraio scorso è la frase che più mi sono sentito ripetere non solo nei colloqui a sostegno di coloro che purtroppo hanno perso un familiare per colpa del Covid-19, ma anche dagli operatori sanitari stessi, medici o infermieri che insieme a me lavorano nei presidii ospedalieri di Lodi, Codogno, e Casalpusterlengo: l’epicentro della prima zona rossa lodigiana.

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